Il ritorno di Kim Dotcom, con «Megabox» all'attacco dell’industria musicale

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    Torna il fondatore di Megaupload con una piattaforma musicale che non piacerà alle major discografiche



    MILANO - «Sta arrivando, vi libererà». Kim Dotcom è tornato: il fondatore di Megaupload entra in rotta di collisione con l’industria musicale e con le autorità. E si dedica di nuovo agli affari: quelli del web. Sebbene il 38enne peso massimo della pirateria online si trovi ancora agli arresti domiciliari (e a rischio estradizione negli Stati Uniti), annuncia il suo nuovo progetto: Megabox, un'innovativa piattaforma musicale in stile iTunes. Sul nuovo servizio cloud gli artisti verrebbero ricompensati con il 90 per cento dei ricavi da ogni singolo download. Il restante dieci per cento? Nelle tasche di Mister Megaupload.

    VICENDE GIUDIZIARIE - Il più grande pirata della rete se la ride. Cinque mesi fa andava offline Megaupload, il sito di scambi di file più grande del mondo, e con lui Megavideo – entrambi chiusi dall’Fbi lo scorso 20 gennaio. Il padre padrone delle due più popolari e usate piattaforme di file sharing, Kim Schmitz (alias Kim Dotcom, alias Dr. Kimble) era stato arrestato con l’accusa di aver guadagnato oltre 175 milioni di dollari da attività criminali e provocato perdite per oltre mezzo miliardo di dollari ai detentori dei diritti d’autore. Sebbene si trovi agli arresti domiciliari in Nuova Zelanda (era stato rilasciato su cauzione a fine febbraio con l'obbligo di non allontanarsi per ottanta chilometri dalla sua lussuosa villa), le vicende giudiziarie per il multimilionario sono ancora lontane dall’essere concluse: le autorità neozelandesi decideranno infatti il 20 agosto prossimo se estradarlo negli Usa. Nel peggiore dei casi il «grosso Kim» (1,95 metri per 140 kg di peso), dovrà scontare 20 anni in una prigione americana. Tuttavia, le pratiche per l'estradizione procedono a rilento e recentemente la stessa Fbi ha ammesso che «potrebbero volerci degli anni».

    SFIDA ALLE MAJOR - E Mister Megaupload che fa? Nella sua prigione dorata pensa agli affari, soprattutto a quelli che può fare grazie a Internet. Da qualche settimana gli è di nuovo concesso navigare in rete, leggere la posta elettronica. Ha aperto nuovo account su Twitter, che conta già oltre 30 mila follower. Proprio attraverso il sito di microblogging ha annunciato di voler riprendere in mano i piani per il servizio musicale Megabox, tenuto in caldo dal 2011: «Le grandi major credevano che Megabox fosse morto. Artisti, gioite. Sta arrivando, vi libererà». Al portale TorrentFreak, lo smanettone tedesco-finlandese spiega inoltre che attraverso il nuovo servizio gli artisti potranno aggirare le grandi etichette discografiche e trattenere per sé il 90% dei ricavi. Kim, diventato nel frattempo una vera icona pop, presenta con un tweet pure la copertina del suo nuovo singolo.

    «MEGABOX» - Il re del filesharing si dice certo: «Megabox rivoluzionerà l’industria della musica». A breve il ragazzone di Kiel, in Germania, ha intenzione di rivelare ulteriori dettagli, così come «l'annuncio di accordi con gli artisti». Schmitz, insomma, ha tutta l’intenzione di fare le cose in grande. I suoi seguaci e sostenitori sono in fermento. Primo fra tutti la leggenda di Apple, Steve Wozniak, che ha fatto outing rivelando di essere un fan di Megaupload. Il cofondatore della Mela ha incontrato a metà maggio Dotcom nella sua residenza in Nuova Zelanda, come documenta uno scatto caricato su Instagram.


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  2. ¬ Nexus
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    Non ho ancora capito bene che sia megabox ma sono felice che non sia andato in prigione.
     
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  3. Keyr
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    Credo che sia una questione anche di vendetta oltre che di affari e sinceramente sono dalla sua parte...
     
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  4. Aaron KoS
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    Non saprei, in parte è un bene, da quel che ho capito.

    Praticamente questa roba toglierebbe i costi insulsi delle case di produzione. Ma in che modo?? Megabox è un sharing, le case discografiche non sono "diritti di autore" e basta, hanno gli studio dove registrano.


    E' comunque una cosa troppo strana, io le canzoni non le scarico comunque, e senza le case discografiche dove vanno a finire i diritti di autore che si, possono essere una vera merda per la libertà di internet, ma allo stesso tempo se io produco qualcosa vorrei che venisse protetta. (PS: non è ipocrisia, se mai creerò qualcosa sarà gratis e al massimo avrà solo un qualcosa di aggiuntivo a pagamento, tanto per dirla in generale)


    Ccccccomunque, troppi fatti sono oscuri della vicenda......
     
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  5. ¬ Nexus
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    Bisogna aspettare solo il tempo ci puo' spiegare cosa ha in mente sta brava persona :)
     
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    Sì ok ma a nessuno qua interessa la musica, c'è già Youtube per quello. Noi vogliamo i download illegali :asd:
     
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5 replies since 27/6/2012, 12:10   31 views
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